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Dal “casotto”, ad uso alpinisti, al Rifugio...
Storia del rifugio Vallanta.
Il primo rifugio costruito dalla sezione “CAI MONVISO” è stato il Città di
Saluzzo nel 1935. Fu nel corso di una riunione del consiglio Direttivo
sezionale, avvenuta il 22 maggio 1935, che il presidente Bressy presentava il
progetto e l’idea di costruire un rifugio alla testata del vallone di Vallanta
in alta Valle Varaita.
L’idea, piaciuta al Podestà di Saluzzo, Carlo Del Carretto, aveva anche ottenuto
un finanziamento.
Il rifugio inaugurato nell’estate del 1935 ebbe però vita breve andando
distrutto da una slavina nella primavera successiva.
Solo nel 1940 il “Città di Saluzzo” venne ricostruito sull’area che ospita
attualmente il “Gagliardone”, ma anche questa volta, nel 1944, un’ulteriore
valanga spazzò via tutto il secondo piano.
Solo nel 1945, con l’edificio rimesso a nuovo, il rifugio venne inaugurato con
la sua nuova intitolazione a ricordo di Giuseppe Gagliardone, noto alpinista
saluzzese perito sulla cresta sud dell’ Anguille Noire de Peutérey il 6 luglio
del 1947.
Visto il continuo aumentare degli alpinisti e degli escursionisti impegnati nel
Vallone di Vallanta, la sezione del Cai Monviso di Saluzzo, ipotizzò la
realizzazione di un nuovo rifugio più consono alle recenti esigenze.
Come nasce un rifugio…
La prima esigenza era quella di trovare una fonte energetica in loco capace di
garantire energia elettrica e poter affrontare qualsiasi intervento costruttivo;
fu così che nacque l’idea di progettare una Centrale idroelettrica.
Dal “restauro” meticoloso di alcune parti ricavate dallo smantellamento di una
vecchia centrale e dalla costruzione di parti nuove, si cominciò a pensare
realmente alla costruzione del nuovo rifugio “Vallanta”.
Nel 1974 iniziavano i lavori preparatori per l’installazione della Centrale che
venne inaugurata nel ’78; nello stesso anno incominciarono anche i lavori di
costruzione del rifugio.
Dopo lunghi e difficili studi, fu il geom. Marchisio a trovare l’area di terreno
costruibile ed insieme a due giovani architetti, Bellezza e Momo di Torino, si
determinarono le linee di fondamenta della nuova costruzione.
Il progetto diventa un’operazione complessa di mediazione tra le richieste che
provengono dal luogo, dal suo contesto, dalle tecnologie utilizzate, dal
committente e dalle varie esigenze operative. Esso fu consegnato in Municipio e
ottenne la concezione edilizia nella primavera del 1977.
Nascerà un rifugio del tutto singolare …”che si articola su pianta a forma di
triangolo rettangolo, leggermente sfrangiata sul lato dell’ipotenusa, coperto da
un tetto a falda unica con pendenza verso sud. L’asse principale è segnato
dall’ingresso, dalla scala interna ed esterna e, sul tetto dalla presenza di due
abbaini corrispondenti ai due piani dei letti…”
Queste brevi righe sono tratte dalla relazione fatta dagli stessi architetti,
che secondo i più hanno saputo ben esaudire ciò che per molti era un sogno, la
struttura è infatti funzionale e ben inserita nell’ambiente, la sua linea vuole
richiamare la forma delle imponenti montagne circostanti.
L’inaugurazione del nuovo rifugio Vallanta è avvenuto il 25 settembre del 1988,
ciò è stato possibile grazie al lavoro e alla collaborazione di moltissimi
volontari a cui va il riconoscimento di tutti coloro che oggi ne possono
usufruire.
(Alcune parti sono state tratte dal libro “Vallanta come nasce un rifugio” Cai
Monviso Saluzzo e da “Cai Monviso 1905-2005”).
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